CIRIACO CAMPUS. PAESAGGIO 51 | PRESENTAZIONE CATALOGO LA GALLERIA NAZIONALE ROMA

CIRIACO CAMPUS. PAESAGGIO 51 | PRESENTAZIONE CATALOGO LA GALLERIA NAZIONALE ROMA

Mercoledì 22 febbraio, la Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea presenta il catalogo della mostra Ciriaco Campus. Paesaggio 51, con una conversazione dal taglio multidisciplinare alla presenza dell’artista.

La mostra espone i più recenti lavori di Ciriaco Campus negli spazi della Gipsoteca della Galleria, in un dialogo di grande effetto con le bianche sculture in gesso della collezione museale: grandi tele inedite, superfici dense e rugose, grigie e nere, lavorate direttamente con le mani, su cui si addensano cenere e detriti, tracce di una catastrofe che sembra aver consumato ogni traccia di vita biologica e di presenza umana. Come manufatti rimasti troppo a lungo esposti alle intemperie, o come tracce carbonizzate di un incendio che ha dissolto ogni forma riconoscibile, i quadri di Ciriaco Campus materializzano la condizione di un paesaggio terrestre ormai inabitabile, deserto e sterile, forse effetto di una catastrofe ambientale, forse di una guerra nucleare che ha annientato il genere umano.

Da sempre al centro della ricerca artistica di Ciriaco Campus, l’indagine sulle contraddizioni del mondo contemporaneo e l’esplorazione dell’ambivalente posizione dell’artista, chiamato a testimoniare e insieme a partecipare agli eventi del proprio tempo. In questo senso, persegue un’opera multiforme che nel corso di ormai quattro decenni ha toccato di volta in volta limiti e possibilità di molteplici forme espressive, dalla pittura alla fotografia, dal disegno al video, spesso appropriandosi di immagini estratte dal flusso incessante dei media. La presentazione del catalogo sarà occasione per approfondire il lavoro di Campus e le dinamiche di questo suo personale confronto con l’attualità in relazione con la sua produzione artistica.

Il catalogo, realizzato grazie a Beatrice Burati Anderson Art Space & Gallery, racchiude un testo di Stefano Chiodi e una conversazione dell’artista con Stefano Chiodi e Damiana Leoni.

CS_Presentazione catalogo Ciriaco Campus_GN

DOUBLE FINISSAGE | SI VIS PACEM e NEFFIE

DOUBLE FINISSAGE | SI VIS PACEM e NEFFIE

Beatrice Burati Anderson Art Space & Gallery è lieta di annunciare, nei giorni di giovedì 24 novembre e venerdì 25 novembre, il double finissage di SI VIS PACEM, la mostra bipersonale curata da Adriana Polveroni, che mette ineditamente a confronto i lavori di Ciriaco Campus (Bitti, Nuoro, 1951) e Italo Zuffi (Imola, 1969), e di NEFFIE, il progetto di Neuroestetica Fotografica curato e sviluppato dal Centro di Ricerca di Tecnologie Avanzate per la Salute e il Ben-essere dell’IRCCS Ospedale San Raffaele, in collaborazione con ICONE, il Centro Europeo di Ricerca di Storia e Teoria dell’Immagine di Università Vita-Salute San Raffaele.

INVITATION DOUBLE FINISSAGE VENEZIA 24-25 NOV pdf

CIRIACO CAMPUS. PAESAGGIO 51 | OPENING LA GALLERIA NAZIONALE ROMA

CIRIACO CAMPUS. PAESAGGIO 51 | OPENING LA GALLERIA NAZIONALE ROMA

Venerdì 11 novembre la Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea inaugura la mostra di Ciriaco Campus, Paesaggio 51, in cui l’artista presenta i suoi ultimi lavori. Sono grandi tele inedite, appartenenti a una serie elaborata nell’ultimo anno, superfici dense e rugose, grigie e nere, lavorate direttamente con le mani, su cui si addensano cenere e detriti, tracce di una catastrofe che sembra aver consumato ogni traccia di vita biologica e di presenza umana. Come manufatti rimasti troppo a lungo esposti alle intemperie, o come tracce carbonizzate di un incendio che ha dissolto ogni forma riconoscibile, i quadri di Ciriaco Campus materializzano la condizione di un paesaggio terrestre ormai inabitabile, deserto e sterile, forse effetto di una catastrofe ambientale, forse di una guerra nucleare che ha annientato il genere umano.

Scrive Stefano Chiodi, autore di un saggio dedicato a questo importante ciclo di lavori, “Le tele, con la loro visione di un futuro distopico e minaccioso, sono esposte nella sala della Galleria Nazionale dominata dalla raccolta di bozzetti e gessi ottocenteschi, monumenti, statue commemorative o funebri destinate a tramandare le virtù e le gesta dei personaggi che vi sono ritratti. Il contrasto non potrebbe essere più forte: alla pedagogia morale del monumento dell’età borghese, alla sua tipica retorica, al suo tono declamatorio, l’artista oppone la scarna essenzialità della sua materia, il silenzio di una Natura ormai devastata in cui sembra essere definitivamente scomparsa la presenza dell’uomo. Ciò che resta è la nuda consistenza geologica di un pianeta che potrà forse iniziare un nuovo ciclo vitale ormai libero dai suoi distruttori. L’impensabile catastrofe è per l’artista anche un monito a considerare il mondo da una prospettiva non più antropocentrica ma immaginando un pianeta che, anche privo della presenza umana, possiede vitalità e forza di creazione. Come ha scritto Ciriaco Campus negli appunti preparatori di questi lavori, “in un tempo lontano, quando prati, boschi, e città non esistono più, quando il cielo privato della luce del sole diventa solido, un uomo nudo circondato da cumuli di detriti impasta con le mani fango cenere e carbone per dare corpo ai suoi ricordi. Crea paesaggi che richiamano nature terrestri e universi lontani, dove terra e cielo, tempo e spazio, si confondono uno nell’altro. La materia così plasmata comincia a brillare di energia propria, la memoria riprende vita”.

Per Ciriaco Campus l’arte è sempre stata uno strumento per indagare le contraddizioni del mondo contemporaneo e allo stesso tempo per esplorare l’ambivalente posizione dell’artista, chiamato a testimoniare e insieme a partecipare agli eventi del proprio tempo. Di qui, un’opera multiforme che nel corso di ormai quattro decenni ha toccato di volta in volta limiti e possibilità di molteplici forme espressive, dalla pittura alla fotografia, dal disegno al video, spesso appropriandosi di immagini estratte dal flusso incessante dei media.

Verrà realizzato il catalogo della mostra con un testo critico di Stefano Chiodi.
L’esposizione si avvale del sostegno della Galleria Beatrice Burati Anderson, Venezia.

Homo Faber in Città 2022

Homo Faber in Città 2022

Homo Faber Event torna a Venezia nel 2022 con un’esperienza culturale senza precedenti dedicata all’alto artigianato attraverso 15 mostre coinvolgenti. Per la sua seconda edizione, l’evento punta i riflettori sull’eccellenza dei maestri d’arte a livello internazionale, con un’attenzione particolare ai maestri del Giappone, alle venerate tradizioni artigianali del Paese del Sol Levante e alla sua influenza sulla creatività e l’artigianato d’arte europeo. Nel loro insieme, le esibizioni mettono in mostra una vasta gamma di materiali e competenze, dai mestieri tradizionali a rischio di estinzione alle tecniche contemporanee più all’avanguardia. Oltre le mura della Fondazione Giorgio Cini, il progetto Homo Faber in Città permette ai visitatori di scoprire una Venezia segreta, esplorando l’artigianato d’eccellenza che si cela tra i canali della città, con visite esclusive a laboratori e atelier di artigiani veneziani, musei, negozi e altro ancora. Utilizzando la guida interattiva, i visitatori potranno creare tour su misura e vivere la città in un modo completamente nuovo.

 

Art Night Venezia 2021

Art Night Venezia 2021

Il 2 Ottobre 2021, in occasione di Art Night Venezia, Beatrice Burati Anderson Art Space & Gallery apre le porte della suggestiva galleria in Calle de la Madonna proponendo, dalle 20.30 alle 22.30, un evento speciale di arte e poesia (Clicca qui per leggere le poesie).

Il nuovo spazio, che sorge a due passi da Campo San Polo e va ad aggiungersi al noto Art Space in Corte Petriana, attualmente ospita la mostra bi-personale My Fragility, My Strength. L’incontro tra le due artiste, Nataliya Chernakova (Ekaterinburg, 1990) e Marta Sforni (Milano, 1966), si articola a partire da una riflessione sui temi della sensualità, dell’attrazione e della delicatezza cristallizzata della natura, in un percorso espositivo in cui il vetro, che sia dipinto, soffiato o evocato, diviene preziosa metafora di forza e fragilità.
Proprio alla fragilità sono dedicate le poesie che, nel corso dell’evento, verranno declamate, ciascuna nella sua lingua originale, dall’attrice e drammaturga Caroline Pagani. A fare da sfondo al poetry reading sarà la proiezione, visibile attraverso la porta d’acqua della galleria, delle immagini della fornace di Giorgio Giuman a Murano, dove, grazie alla sapiente pratica dei maestri vetrai, le opere delle due artiste hanno preso forma.

THE VENICE GLASS WEEK 2021

THE VENICE GLASS WEEK 2021

THE VENICE GLASS WEEK è il festival internazionale che la città di Venezia dedica all’arte vetraria, proponendo sia un programma di eventi – mostre, dimostrazioni, visite guidate -, sia speciali appuntamenti digitali che pongono al centro del dibattito internazionale la riflessione sul “fare” vetro, oggi. La quinta edizione dal titolo #VivaVetro! si terrà dal 4 al 12 settembre 2021. Beatrice Burati Anderson Art Space & Gallery è stata selezionata tra le gallerie che prenderanno parte all’iniziativa e, con l’occasione, inaugurerà il suo nuovo spazio espositivo in San Polo 1976, Calle della Madonna, Venezia.

BAL MASQUÉ

6 settembre 2020 (solo su invito)

A cura di

Danniel Rangel
Beatrice Burati Anderson

Un evento a sorpresa tra arte, musica e performance.

La serata sarà onorata dalla presenza del Maestro Andrea Lozer che suonerà al violino alcuni estratti da L’Orfeide di Gian Francesco Malipiero.

Earth Exchange

Earth Exchange

‘Io rispetto, amo e lavoro la terra, ne faccio l’oggetto del mio mestiere, e per questo invento rituali che altri – amanti della natura e della vita non solo vegetale ma anche di quella umana e animale – sono pronti a condividere con me. Per questo tra me e altri amanti della stessa utopia corre un rapporto di scambio che chiamiamo EARTH EXCHANGE. Scambio che rimescola terre di paesi e terre senza rispettare limiti e/o confini. Un rituale poetico privo di lucro ma ricco di quella positività che arte e poesia concedono a chi rinuncia al denaro e al potere.’