- Nataliya Chernakova

La pratica sfaccettata di Chernakova traccia raffronti tra la cultura preistorica, rinascimentale, contemporanea e post-Internet e i suoi oggetti di culto. Le connessioni che delinea sono basate sulla ricerca di forme d’arte come strumenti per la manipolazione della folla, l’evoluzione della percezione e il confine tra kitsch e belle arti. Iniziato come un’esplorazione del nudo femminile nella sua serie di dipinti, disegni e sculture “Pelicans”, questo tema si è sviluppato nella serie “Blow-Up”, in cui l’artista si occupa degli stereotipi dell’attrazione e del loro legame con la seduzione nella cultura pop e nell’arte Cristiana. Nelle sue opere, Chernakova fonde tecniche classiche con il linguaggio visivo sconcertante, le forme d’arte tradizionali con la cultura contemporanea. Nataliya Chernakova è nata in Unione Sovietica nel 1990. Ha ottenuto una laurea in Industrial Design presso la Ural State Academy of Architecture and Arts di Ekaterinburg, in Russia nel 2011 e un Master in Product Design in Business presso la Loughborough University nel Regno Unito nel 2012. Ha quindi completato un Master in Pittura presso il Royal College of Art di Londra, Regno Unito, nel 2017. Ha partecipato a numerose mostre collettive a livello internazionale, tra cui l’evento collaterale ufficiale della Biennale di Venezia “Machines of Loving Grace” (2015) e “Lost Senses” al Common Projects, sostenuto da Arts Council England. Nel 2019 Chernakova è stata tra i 20 artisti selezionati per il Premio Cairo, concorso che ha celebrato i finalisti con una mostra a Palazzo Reale di Milano. Le sue opere hanno ricevuto l’approvazione di critici insigni, tra cui Tommaso Trini e Mike Watson.