WINTER SEAS

WINTER SEAS

L’acqua, elemento a cui si ispira il titolo della mostra Winter Seas, invade lo spazio ed è protagonista assoluto delle opere esposte nel nuovo spazio di Beatrice Burati Anderson a Venezia, che ospita la doppia personale degli artisti Ilaria Abbiento e Mauro Pipani in una simbiosi compositiva che include pittura, fotografia, e videoinstallazione.
Nelle opere degli artisti Ilaria Abbiento e Mauro Pipani il fluire del tempo e la memoria affiorano da paesaggi interiori, fotografie di stati d’animo e dipinti che diventano specchi di una vita, in un dialogo continuo tra laguna e mare, nel linguaggio pacato che caratterizza la ricerca di ambedue gli artisti, nel segno della trasparenza e del sentire.
Da un lato le immagini e l’installazione video di Ilaria Abbiento, che restituisce il suo cielo e il suo mare mediterraneo oscillando tra tensione e quiete, dall’altro i pigmenti perlacei di Mauro Pipani, che rimandano a un’idea evanescente e solitaria del mare, vastità diafana, custode di ricordi e di altre vite. Il mare d’inverno diviene simbolo e imago della condizione umana, con le sue varianti di profondità, solitudine, cupezza, bagliori; il continuo riflettersi tra interiorità dell’io e mondo esterno unisce mondi paralleli in cui i due artisti si muovono autonomamente seppure inseguendo uno stesso orizzonte, l’indefinito, attraverso “Marosi” e “Piccoli Naufragi”.
Una poetica rigorosa contraddistingue sin dagli esordi la ricerca di Mauro Pipani che risulta tuttavia imprevedibile e rimanda a suggestioni infinite, oniriche, misteriose. La pratica artistica di Pipani è il risultato di una formazione variegata che oscilla tra materia pittorica e pensiero, estensione della mente che si traduce in una propria narrazione imbevuta di luce e parole inespresse.
Nel tempo le sue opere si infittiscono di ritagli di tarlatana, frammenti cartacei e altre garze trasparenti assemblate con colature di cera, resina e ossidi argentei, che l’artista racchiude e “custodisce” in teche dalle grosse cornici di ferro, come un prezioso archivio della memoria.
Per Winter Seas, Pipani riunisce opere in formati diversi e una composizione pittorica di ventuno piccoli oblò che seguono un allestimento misurato e suddiviso per “temperature” cromatiche, le quali passano dal bianco al blu e culminano in tonalità argentate, enfatizzando quell’afflato poetico tipico del suo segno-gesto-colore evanescente.
Ilaria Abbiento, artista che si identifica con il mare e nel tempo ne ha indagato le molteplici suggestioni, restituisce attraverso il suo lavoro la sua stessa vita, la solitudine e la pienezza di lunghe giornate scandite dalle maree, a osservare quel moto perpetuo, un’onda dopo l’altra, un’onda diversa dall’altra, nessun punto fisso, né forma definita, non un unico colore preciso ma l’insieme di tutti i blu più intensi dove si riflettono le luci e tutte le stelle. Tra il cielo e il mare, d’estate e d’inverno.
Nel lavoro di Ilaria Abbiento ci si immerge a pieno, come un’illuminazione poetica di Rimbaud, ogni immagine è prodigiosa, ci consola la dove siamo inconsolabili, ci offre la bellezza senza localizzarla, ci da sempre l’illusione del confine anche quando sembra di essere irrimediabilmente perduti. In mostra a Venezia un riepilogo del suo oceano interiore: un polittico di 24 elementi a comporre una cartografia del mare, un dittico sentimentale “concepito” durante i mesi di lockdown, un’opera video e una piccola polaroid.