SPRING BOX #01

SPRING BOX #01

Calle de la Madonna, 1976, 30125 Venezia (Campo San Polo)

SPRING BOX #01 è l’episodio pilota, curato da Margherita Morgantin, che inaugura una nuova linea espositiva della galleria, specificamente dedicata ad artiste e artisti emergenti.
Izabela Bardhoshi e Tatiana Stropkaiová si sono diplomate all’Accademia di Belle Arti L’Aquila. Nel percorso espositivo la loro ricerca è accomunata dalla quasi totale assenza di immagini: le due artiste lavorano sul suono, l’aria, le sostanze della natura, la scrittura e la voce. Entrambe sono parte del collettivo WRG, che si è formato nel contesto dell’Accademia di Belle Arti L’Aquila e si sta consolidando ed evolvendo altrove.
All’interno della mostra il contributo di Margherita Morgantin non si limita alla curatela. Mentre Ca’ Pesaro le dedica la personale DAMA LIBRE (25 settembre – 7 novembre, 2021), in occasione dell’acquisizione di VIP = Violation of the Pauli exclusion principle SOTTO LA MONTAGNA, SOPRA LA MONTAGNA, l’artista presenta COSMIC SILENCE 3, Fluorescence 2 nella nuova galleria di Beatrice Burati Anderson, a due passi da Campo San Polo. L’opera è parte del progetto installativo e performativo COSMIC SILENCE (Fluorescence), realizzato presso il Serralves Museu de Arte Contemporanea di Porto nel contesto di O Museu como Performance. COSMIC SILENCE nasce a sua volta nell’ambito di VIP, il progetto di ricerca prodotto da Xing e realizzato grazie al sostegno di Italian Council 2020 in cui Morgantin approfondisce la relazione tra fisica subnucleare e astroparticellare, immaginazione artistica e sensibilità personale.
Gli esperimenti condotti nel contesto di COSMIC SILENCE, attualmente in corso, hanno lo scopo di approfondire lo studio dei meccanismi molecolari coinvolti nella risposta biologica alla radiazione ambientale in sistemi modello, sia in vitro che in vivo, a diversi livelli nella scala filogenetica. La manica a vento, elemento meteo-simbolico che accompagna la ricerca dell’artista da anni, è qui anche un concreto segnalatore delle aree autostradali esposte a venti forti disseminate lungo il tragitto che l’artista ha percorso dall’Italia al Portogallo per partecipare alla programmazione performativa della Fondazione Serralves di Porto. Le maniche a vento comprendono infatti frammenti dagli abiti fluorescenti indossati dagli operai al lavoro nelle autostrade. Le tracce audio, prodotte in collaborazione con la musicista elettronica Beatrice Goldoni, compongono poi la traduzione sonora degli spettri radiativi degli esperimenti condotti nei laboratori di fisica nucleare del Gran Sasso e i suoni del viaggio via terra scaturito dal bisogno di verifica geografica del mondo dopo i mesi di lockdown.
“Mentre elementi invisibili e microscopici ridefiniscono le regole del movimento e i destini dei corpi sul pianeta, una nuova segnaletica audio visiva accompagna l’esperienza di uno spazio ritrovato o, forse, disponibile per l’ultima volta”. (M.M.)

Margherita Morgantin (Venezia, 1971) è un’artista visiva con base a Milano. Si è laureata in Architettura allo I.U.A.V. di Venezia, studiando metodi di previsione della luce naturale. Il suo lavoro si articola in linguaggi diversi che spaziano dal disegno, all’installazione, alla performance, muovendosi su di un filo che raccorda linguaggio, filosofia, matematica, cultura visiva. Contatto e convivenza, osservazione e immaginazione, sono gli intervalli aperti che connotano il lavoro di Morgantin.
Ha partecipato a mostre d’arte contemporanea e festival in Italia e all’estero. Tra i progetti e le mostre recenti figurano: VIP = Violation of the Pauli exclusion principle SOTTO LA MONTAGNA, SOPRA LA MONTAGNA; Doing Deculturalization (Museion, Bolzano 2019); Mi-abito (Farmacia Wurmkos e Museo del 900, Milano 2019); BienNolo (Spazio ex Cova, Milano 2019); Vetrine di Libertà, La Libreria delle donne di Milano, ieri, oggi (Fabbrica del Vapore, Milano 2019); Artworks that ideas can buy (Arte Fiera/Oplà. Performing activities, Bologna 2019); Hospitality (Non-objective Sud, Toulette, France 2018); Embracing the moment (Beatrice Burati Anderson Art Space and Gallery, Venezia 2018); AndarXporte (Palazzo Archinto, Milano 2017); Et in terra (Beatrice Burati Anderson Art Space and Gallery, Venezia 2017); Drawings (Auditorium del Parco di Renzo Piano, L’Aquila 2017); Flow (Basilica Palladiana, Vicenza 2017).

Izabela Bardhoshi (1992, Lezhe, Albania) si è diplomata in Fotografia e Grafica Pubblicitaria nel 2012 presso l’Istituto Statale d’Arte V. Bellisario di Pescara; nel 2021 ha conseguito il Diploma di Secondo Livello in Pittura presso l’Accademia di Belle Arti L’Aquila. Ha partecipato a diverse mostre collettive: con il collettivo WRG, MOA Rassegna performativa degli studenti ABAQ al Festival CONTACT(LESS), Museo Maxxi, L’Aquila (2021); con il collettivo WRG, C.U.O.R.E. (Cryogenic Underground Observatory for Rare Events) osservatorio impermanente, a cura di Margherita Morgantin, Palazzo Lucarini Contemporary, Trevi (2021); Chiave Umbra, online, (2020).

Tatiana Stropkaiová (1993, Košice, Slovacchia) si é laureata in Pittura nel 2016 presso Technická Univerzita Košice, Facoltà delle Arti Visive, e ha conseguito il Diploma di Secondo Livello in Pittura nel 2020 presso l’Accademia di Belle Arti L’Aquila. La sua pratica artistica si muove principalmente tra pittura e performance. Ha preso parte a numerose mostre collettive: con il collettivo WRG, MOA Rassegna performativa degli studenti ABAQ al Festival CONTACT(LESS) Museo Maxxi, L’Aquila (2021); con il collettivo WRG, C.U.O.R.E. (Cryogenic Underground Observatory for Rare Events), osservatorio impermanente a cura di Margherita Morgantin, Palazzo Lucarini Contemporary, Trevi (2021); Chiave Umbra, online, (2020); Cura, Manifattura Tabacchi, Firenze (2019); Cuore, Manifattura Tabacchi, Firenze (2019); azion-armi, Piazza d’Armi, L’Aquila, (2018); Hic et Nunc, Zona Archeologica di Amiternum, San Vittorino, (2017). Vive e lavora a L’Aquila.