Dillo con i fiori

Dillo con i fiori

Dillo con i fiori è un collage realizzato con le immagini dei fiori trovati vicino Fukushima quattro anni dopo il disastro nucleare avvenuto nella città. Le margherite, definite ‘mutanti’, mostrano il modo in cui la natura si riconfigura in un ambiente esposto a forte radioattività.

Courtesy di Stefania Miscetti Studio – Rome

Testiere

Testiere

Courtesy di Stefania Miscetti Studio – Rome

Anche gli oggetti diventano fantasmi e come fantasmi reclamano la loro assenza che corrode insistentemente lo spazio della memoria.

6 Agosto, mon amour

6 Agosto, mon amour

Nel 2013 durante un viaggio in Giappone l’artista ha avuto l’occasione di intervistare Shoso e Keiko, due tra i pochi Hibakusha (sopravvissuti all’olocausto nucleare) disposti a raccontare la propria vita ed esperienza. Entrambi hanno dichiarato che, pur essendo sopravvissuti, la bomba per loro non ha mai smesso di detonare, dal momento che per il resto della loro vita dovettero nascondere di essere stati ad Hiroshima durante e dopo il bombardamento. Per i sopravvissuti della bomba atomica, infatti, era difficile trovare un lavoro o riuscire a sposarsi, a causa della costante minaccia di potersi ammalare o di mettere al mondo figli malati per le radiazioni a cui erano stati esposti. Sia Shoso che Keiko hanno dichiarato che il momento peggiore della loro vita non fu la bomba ma gli anni successivi in cui soffrirono per amore. Shoso perse ogni speranza quando gli fu impedito di sposare la fidanzata perché il padre di lei non voleva che la figlia andasse in sposa a un potenziale infetto. Keiko sentì di perdere tutto quando rimase vedova. Seppure sopravvissuti, le loro vite erano rimaste ferme allo scoppio della bomba.
Per questa ragione l’artista ha preso l’immagine dell’orologio (ritrovato dopo l’esplosione ed esposto ora al museo della pace di Hiroshima) che riporta l’orario esatto della deflagrazione ed è intervenuta spostando in avanti di un minuto la lancetta dei minuti e aggiungendo la lancetta dei secondi che oscilla così avanti e indietro ininterrottamente tra passato e futuro.

Series of Wittgenstein

Series of Wittgenstein

LW 625; LW 179; LW N612; LW 305; LW 378; LW 524; LW 402

Con agilità e ironia Margherita Morgantin affronta attraverso i suoi disegni alcuni aforismi dell’ultimo Wittgenstein tratti da Della certezza, scritti tra il 1949 e il ’51. E mentre perlustra lo statuto della certezza e del senso comune, i limiti della conoscenza e l’ingombro del dubbio, l’incrocio tra convinzioni e convenzioni, l’immaginazione visiva dell’artista si muove acrobaticamente sul filo delle parole del filosofo.
Leggendo Wittgenstein cogliamo un chiarimento che in realtà ci confonde. E questo è ciò che fanno le “didascalie” visive di Morgantin. “Confondono” con le parole e in qualche modo, in vari modi, riportano una spiegazione alla luce. Non un solo significato tra i tanti possibili, ma i molti possibili tra l’impossibile.

Courtesy dell’artista

Love in translation

Love in translation

Il tavolo e le due sedie “Love in Translation” 2017, è un invito a sedersi e scrivere ciò che emerge dall’anima e sfugge al linguaggio nella relazione tra due persone a livello quotidiano, perché essenzialmente intimo e privato e non traducibile.