- Artisti


Ilaria Abbiento

Ilaria Abbiento è un’artista visiva partenopea.
La sua pratica artistica, da molti anni dedicata al tema del mare, è costellata da immagine e materia e percorre itinerari cartografici immaginari volti a un’indagine poetica del suo oceano interiore.
Ha intrapreso un percorso di ricerca di fotografia d’autore in seguito all’incontro con il maestro Antonio Biasiucci e il suo LAB\per un laboratorio irregolare”.

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Andrew Huston

Andrew Huston, nato in Regno Unito, è un artista Americano/Australiano/Inglese. Dopo vent’anni a New York, dove ha avuto uno studio a Greenpoint, Brooklyn, si è trasferito a Venezia, in Italia, nel 2017 dove attualmente vive e lavora.
Huston ha completato la sua laurea triennale alla Parson School of Design,
Parigi, Francia, e ha ottenuto la laurea magistrale in Pittura al Sydney College of Art a Sydney, in Australia.

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Anita Sieff

Il terreno della sua indagine è amore come sentimento da scoprire, come motivazione ad agire e nella sua implicazione di impegno del genere umano ad evolversi in termini di coscienza. E’ l’andare oltre se stessi per incontrare l’altro, che crea la relazione. La relazione è dunque lo spazio comune, quel laboratorio dove, senza perdere la nostra identità, aspiriamo alla comunione.

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Izabela Bardhoshi

Izabela Bardhoshi (1992, Lezhe, Albania) si è diplomata in Fotografia e Grafica Pubblicitaria nel 2012 presso l’Istituto Statale d’Arte V. Bellisario di Pescara; nel 2021 ha conseguito il Diploma di Secondo Livello in Pittura presso l’Accademia di Belle Arti L’Aquila.

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Ciriaco Campus

La sua ricerca si caratterizza negli anni 80 per la forte presenzialità affermativa della materia, rappresentata nella doppia veste del suo “esserci”, nella sua immanenza e del suo rimando a “pensarsi” in chiave simbolica. Dagli anni novanta il lavoro di Campus si definisce compiutamente intorno ai temi sociali, della serialità, della messa in scena, del vero/falso, utilizzando i dispositivi della comunicazione.

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Emilio Fantin

Emilio Fantin pone le condizioni per un confronto dialettico tra saperi diversi. Crea spazi e situazioni in cui invita a condividere l’area non geografica del sonno e del sogno, un’area in cui si generano intense dinamiche di scambio, alla ricerca di quei legami speciali e nascosti che animano la vita di una comunità. Fantin estende la sua indagine al coma, condizione dove maggiormente sembra echeggiare la presenza di una coscienza diffusa e impersonale. Quest’ultima, che si conforma in diversi stati generando continue epifanie, è il fulcro deIla sua poetica. Strettamente legato al tema della coscienza vi è quello dell’immaginazione che approfondisce attraverso pratiche di improvvisazione interiore, che riverberano nell’idea di un’estetica del non percepibile.
Delle sue ricerche artistiche, Emilio Fantin cura in particolare l’aspetto pedagogico; pone grande attenzione al dialogo che si esprime come Arte della Conversazione e al concetto di Comunità Invisibile, dove gli aspetti poetici e evocativi del vivere sociale diventano pratica quotidiana. Oltre a vari seminari e workshop in istituzioni e musei d’arte internazionali, ha tenuto un laboratorio su arte e architettura negli spazi pubblici al Politecnico di Milano (2005-2015}.

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Francesco Candeloro

Francesco Candeloro nasce nel 1974 a Venezia, città dove avviene la sua formazione presso l’Accademia di Belle Arti e in cui attualmente vive e lavora.
L’artista pone al nucleo della sua personalissima ricerca le dimensioni della luce e del colore che, insieme a forma e segno, proporzione, ritmo e movimento, costituiscono chiavi di lettura per approfondire dinamiche temporali e spaziali. Per Candeloro infatti “l’arte è una visione del tempo”, visione che l’artista traduce nelle trasparenze del plexiglas colorato, materiale elettivo e congeniale impiegato nei diversi tipi di opere in cui si articola la sua produzione.

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Judi Harvest

Judi Harvest, nata a Miami, vive e lavora a New York e a Venezia. Nel 1973 frequenta la Tyler School of Art alla Temple University di Roma e l’anno successivo consegue la Laurea Triennale (BFA) con lode alla Barry University di Miami. Dal 1982 al 1984 frequenta l’Art Student’s League di New York e dal 1985 al 1987 la New York Studio School. Nel 1987 consegue la Laurea Magistrale (MFA) alla School of Visual Arts di Urbino in Italia. Dal 1987 al 1992 vive e lavora a Venezia in Italia.

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Assia Karaguiozova

Assia Karaguiozova è designer artista.
Nata a Sofia, Bulgaria, nel 1978. Studia Economia e Commercio a Milano, lavora nella Moda, occupandosi di comunicazione e dell’organizzazione di shooting per editoria e pubblicità, collaborando con fotografi di fama mondiale.

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Margherita Morgantin

Margherita Morgantin è nata a Venezia nel 1971, si è laureata in Architettura presso lo I.U.A.V., dipartimento di Fisica Tecnica, studiando metodi di previsione della luce naturale. Ha seguito il corso superiore di Arti Visive alla Fondazione Ratti di Como nel 2001. Il suo lavoro si articola in linguaggi diversi che spaziano dal disegno alla performance. Ha pubblicato un libro di testi brevi e disegni: Titolo variabile, Quodlibet, Macerata 2009; Agenti autonomi e sistemi multiagente, con michele Di Stefano, Quodlibet, 2012; Wittgenstein, disegni sulla certezza, Nottetempo 2016. Ha partecipato a mostre d’arte contemporanea in Italia e all’estero. Vive a Milano. Insegna Anatomia artistica all’Accademia di Belle Arti di L’Aquila.

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Marta Sforni

Marta Sforni (Milano, 1966) vive e lavora a Berlino e Venezia.
La sua ricerca pluridecennale affonda le radici nel grande periodo delle nature morte fiamminghe, nella dedizione alla resa della trasparenza in pittura, restituendo un’inattesa dignità anche al frammento di vetro sopravvissuto al passato, in un’attenzione costante e sensibile alla bellezza che sopravvive al tempo.

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Marzio Zorio

La sua ricerca si sviluppa sulla creazione di installazioni di grandi dimensioni, in cui la componente sonora è di fondamentale importanza, concentrandosi sulle proprietà spaziali del suono e sul rapporto che questo ha con l’ambiente, le architetture e la presenza umana. Partecipa a numerose mostre personali e collettive, in Italia e anche all’estero, tra cui “Il terzo giorno” (2018) al Palazzo del Governatore di Parma e Artissima Sound alle Ogr di Torino, dedicata alle installazioni sonore. Nel 2020 vince il premio #raccontoplurale organizzato dalla Fondazione CRT di Torino con un video realizzato durante la prima quarantena da Coronavirus. In ambito musicale ha collaborato con Nicolas Jaar realizzando particolari strumenti musicali utilizzati per diversi concerti e nell’album Telas (2020) e, in seguito, con la produzione di una traccia per l’album Caves – A Compilation of Silence, edito dalla casa discografica Other People di Jaar. Nel 2022 in occasione della mostra collettiva “Biennale Tecnologia – Tecnologia è umanità” organizzata dal politecnico di Torino ha vinto il primo premio con l’opera “Moti Umani”. Fra le ultime mostre personali e collettive si ricordano: PRINCÌPI – COSTRUIRE PER LE GENERAZIONI, Biennale Tecnologia, Politecnico di Torino, Torino (IT) (primo premio con l’opera Moti Umani) (2022); SUPERLAB, Bicocca Superlab, Milano (IT) (2022); CONDIZIONE D’INSIEME – MAJORITY REPORT, Galleria 10 & zerouno Venezia (IT) (2022); BIBLIOTECA, Palazzo delle esposizioni – Sala Santa Rita , Roma (IT) (2020); ARTISSIMA, Artissima Sound, OGR, Torino (IT) (2018).

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Maurice Nio

Maurice Nio (1959) si è laureato nel 1988 presso la Facoltà di Architettura della University of Technology di Delft con il progetto per una villa per Michael Jackson, il più singolare progetto di tesi di quell’anno. Tale progetto è stato di vitale importanza per la formazione del suo modo di lavorare ibrido. Attraverso un misto di processi mentali al tempo stesso mitologici e pragmatici, di strategie di lavoro  criptiche e allo stesso tempo completamente trasparenti, ha realizzato progetti con BDG Architekten Ingenieurs (1991-1996), come ad esempio l’enorme inceneritore di rifiuti aviTwente. Dal 2000 opera con il proprio studio NIO architecten (www.nio.nl).

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Mauro Pipani

Mauro Pipani vive e lavora a Cesena e Verona. Dopo gli studi all’Accademia di Belle Arti di Bologna con Pompilio Mandelli (1976), da tre decenni svolge la sua attività artistica attraversando pittura, fotografia e progettazione. Ha all’attivo decine di mostre personali e collettive di rilievo nazionale ed internazionali ed è presente nel circuito dell’Arte con gallerie di riferimento. Esordisce nel 1972 con il collettivo “la Comune” gruppo di giovani artisti diretto da Dario Fo. È tra i fondatori del collettivo di via delle Biscie, che agisce in uno spazio, Villa Enrica, affidato in gestione dal comune di Bologna, e che nel 1973 si presenta alla Libreria Feltrinelli di Bologna. Gli esponenti del gruppo, giovanissimi e socialmente impegnati, affrontano le prime e ancora acerbe sperimentazioni, ma subito si fanno notare: nello stesso anno partecipano al prestigioso Premio Suzzara e ottengono l’interessamento di Mario De Micheli, che nel 1975 presenta una mostra del collettivo alla Galleria comunale Galvani di Bologna. Negli stessi anni è fondamentale anche la frequentazione del gruppo letterario e poetico raccolto intorno alla rivista “Sul porto”, fondata dai poeti Ferruccio Benzoni, Stefano Simoncelli e Walter Valeri. Grazie a questi legami entra in contatto con figure come il maturo Alfonso Gatto, grande trait-d’union tra cultura letteraria e arti visive, Franco Fortini, Pier Paolo Pasolini, Dario Bellezza e soprattutto Dario Fo: è di questo tempo la sua collaborazione alla Comune nella stagione concitata della Palazzina Liberty.

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Arianna Moroder

Arianna Moroder (1985) is a textile designer and artist living and working in Tuscany. During her studies in Milan, Amsterdam and Berlin, she focuses on the relation between crafts and industry and building a very vast set of manual skills, while at the same time growing her body of work and taking part in various exhibitions in galleries, museums and various events.

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Nataliya Chernakova

La pratica sfaccettata di Chernakova traccia raffronti tra la cultura preistorica, rinascimentale, contemporanea e post-Internet e i suoi oggetti di culto. Le connessioni che delinea sono basate sulla ricerca di forme d’arte come strumenti per la manipolazione della folla, l’evoluzione della percezione e il confine tra kitsch e belle arti.

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Pawel und Pavel

Pawel und Pavel sono alter ego possibili, e sempre variabili, dei loro autori, il nome è ispirato dall’artista polacco Pawel Althamer.
Pawel und Pavel si definiscono scenografi della mente, e lavorano con l’obiettivo di sviluppare situazioni e strategie per oggetti separati dal loro contesto comunitario. Il loro operare si declina essenzialmente in una pratica performativa collettiva minima e non effimera. Tropici, all’Angelo Mai altrove occupato, a Roma nel novembre 2013, ha accolto la loro prima apparizione pubblica.

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Giovanni Rizzoli

Giovanni Rizzoli è nato Venezia nel 1963; ha frequentato le scuole a Venezia fino al primo anno di liceo classico, a partire dai 14 anni ha trascorso l’adolescenza tra il Canada e la Svizzera. Tra il 1984 e il 1985 ha frequentato il Works of Art Course di Sotheby’s a Londra, l’Architectural Association e la City and Guilds di Londra tra il 1985 e il 1987. Nel 1988 ha seguito un corso di pittura giapponese tradizionale a New York, città che lo ha fatto entrare in contatto con artisti tra i quali Not Vital, Saint Calir Cemin, Salvatore Scarpitta e Louise Bourgeois, a cui Rizzoli è stato legato da un lungo sodalizio. In seguito si è laureato in Storia dell’Arte Medioevale all’Università Ca’ Foscari in Venezia e ha insegnato presso la New York University nelle sedi di Venezia e New York.

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Shay Frisch

Shay Frisch è nato a Petach-Tikva, in Israele, e oggi vive e lavora a Roma. L’opera di Frisch indaga il tema dell’energia attraverso opere che sfruttano il passaggio dell’elettricità per generare un campo elettromagnetico che permea lo spazio circostante. Frisch costruisce i suoi campi elettrici mediante l’assemblaggio sequenziale di adattatori elettrici di uso comune; conduttori di corrente elettrica imbrigliati all’interno di ripetizioni modulari e trasformati dall’elettricità in una materia viva, pulsante.

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Tatiana Stropkaiová

Tatiana Stropkaiová (1993, Košice, Slovacchia) si é laureata in Pittura nel 2016 presso Technická Univerzita Košice, Facoltà delle Arti Visive, e ha conseguito il Diploma di Secondo Livello in Pittura nel 2020 presso l’Accademia di Belle Arti L’Aquila. La sua pratica artistica si muove principalmente tra pittura e performance.

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Tristano di Robilant

Tristano di Robilant nato a Londra nel 1964 è cresciuto tra l’Italia e l’Inghilterra. Si è Laureato presso la University of California Santa Cruz, dove ha seguito le lezioni del critico e storico dell’architettura Reyner Banham (1922- 1988), subendone l’influsso.
La sua prima mostra personale si è tenuta alla Holly Solomon Gallery di New York. In seguito l’artista ha collaborato con il gallerista e curatore Lance Fung a una serie di sculture Domestic Temples, oggi parte della Sol Lewitt collection.
Le sue opere sono state esibite in numerose occasioni sia in Europa che negli Stati Uniti; tra le altre si ricordano la galleria Annina Nosei e The National Exemplar Gallery di New York, la Galleria Bonomo di Roma e Bari, e le gallerie Faggionato e Tristan Hoare di Londra.

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Italo Zuffi

Italo Zuffi Imola, 1969. Vive a Milano.
Artista visivo, lavora con performance, scultura e scrittura.
Nel 2013 fonda con Margherita Morgantin il collettivo “Pawel und Pavel”.

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